Google Sfida l’Europa
La 4e de couverture en italien
Google ha inaugurato la sua biblioteca digitale il 1 giugno 2005, sei mesi dopo l’annuncio del progetto che prevedeva la messa online diquindici milioni di libri, ossia quattro miliardi e mezzo di pagine in menodi sei anni. Nel 2009 affermava di averne già digitalizzati dieci milioni e di essere quindi a due terzi del cammino verso l’obiettivo. Nel frattempo,non ha cessato di consolidare la sua posizione di dominio e di cercare diassorbire, spesso eludendo il diritto d’autore, tutti i contenuti possibili. Nelfrattempo, la “googlizzazione” del patrimonio, se non del mondo, ispira una crescente diffidenza riguardo il vero scopo dell’impresa: egemonia sull’indicizzazione, egemonia sull’accesso.
In Francia, nulla è statoregolarizzato: nel giugno 2009, il gruppo La Martinière ha depositatouna querela a New York. Gli editori si mobilitano. In agosto, quando Bruno Racine, attuale presidente della BNF, annuncia di voler affidare a Google la digitalizzazione di una parte delle collezioni della BNF, rompendo con la strategia opposta del suo predecessore, Jean-Noël Jeanneney che, dopo aver lanciato con successo Gallica (il sito che ha come obiettivo la consultabilità online dell’intero patrimonio della Bnf), aveva chiamato le biblioteche nazionali europee a una vasta digitalizzazione, in concorrenza con Google, nel quadro del progetto che lui stesso aveva chiamato Europeana. Questo libro, tradotto in 15 lingue, è anche il "manifesto" di quel progetto che vuole restituire a ogni paese, a cominciare da quelli europei ma senza limitarsi ad essi, responsabilità e autonomia nelle ineludibili scelte che devono determinare anzitutto la qualità del patrimonio culturale da tramandare all’era digitale.